Mercedes Sosa (San Miguel de Tucumán, 9 luglio 1935 – Buenos Aires, 4 ottobre 2009) è stata una popolare cantante argentina, simbolo della sua terra e della lotta per la pace e i diritti civili contro la dittatura; si definiva una cantora popular. È conosciuta anche con il soprannome di La Negra.
Con l’instaurazione della dittatura militare la sua musica di denuncia inizia ad essere invisa ai militari, dapprima è vittima della censura, poi, viene imprigionata durante un concerto a La Plata e infine nel 1979 è costretta all'esilio a Parigi e l’anno dopo a Madrid. Durante l'esilio dedica molti brani alla sua patria e alla speranza di cambiamento e di pace e democrazia per gli argentini, come il brano Todo cambia (scritto da Julio Numhauser) e Solo le pido a Dios. Torna in Argentina il 18 febbraio 1982, alla vigilia della caduta del regime e si esibisce tredici volte al Teatro dell'Opera di Buenos Aires, accompagnata dai musicisti rock Leòn Gieco e Charly Garcìa; dai concerti viene tratto l’LP Mercedes Sosa en Argentina. Tutti i suoi concerti in quell'occasione iniziano con il brano Todavia cantamos, un inno alla resistenza e alla speranza. Il ritorno alla democrazia coincide con il successo discografico del live Mercedes Sosa en Argentina dallo Stadio Ferro Carril Oeste. Lo spettacolo diventerà poi parte del documentario a lei dedicato, Como un Pàjaro libre, che darà il nome ad un omonimo album[1]. Mercedes Sosa diventa il simbolo della resistenza e della speranza; nel 1984 realizza lo storico spettacolo Corazòn americano, con Milton Nascimento e Leòn Gieco, che ha luogo allo stadio Velez Sarfield di Buenos Aires; l'esecuzione, con gli altri due artisti, del brano Solo le pido a Dios diventa l'inno delle nuove generazioni alla libertà riconquistata. Il concerto è inserito all'interno del film su Mercedes, Sera posible el sur?, realizzato dal regista tedesco Stefan Paul, un viaggio con Mercedes Sosa attraverso la nazione argentina, dal nord al sud, la sua gente e la sua storia.
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